Ieri sera lo sport italiano ha celebrato l’ottantesimo compleanno di Mario Pescante con una serata di gala ospitata nel cuore dello Stadio Olimpico di Roma.
A rendergli omaggio, tra gli oltre 300 invitati, una nutrita delegazione del Comitato Olimpico Internazionale, di cui Pescante è stato anche Vice Presidente vicario fino al 2012, guidata dal Presidente CIO, Thomas Bach, e dal Presidente onorario Jacques Rogge, il CONI di oggi e di ieri, da Malagò a Petrucci e a Carraro, il Cardinal Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, Gianni Letta, il Direttore Generale della Ryder Cup Roma 2022, Gianpaolo Montali, molti olimpionici e atleti di spicco del passato, tra cui l’attuale Segretario Generale del CONI, Carlo Mornati, Juri Chechi, Carlo Molfetta, Diana Bianchedi e Antonio Rossi, oltre a dirigenti e politici. Presente in qualità di Presidente Fitav ed amico anche Luciano Rossi.
“E’ con grandissimo piacere che rendo omaggio all’amico Mario – ha commentato Rossi – E’ stato per me un esempio sia come dirigente sportivo sia come uomo. Con il suo impegno dirigenziale e politico ha realizzato grandi cose per lo sport nazionale ed internazionale, meritando pienamente la stima ed il rispetto che oggi gli vengono tributati dalle autorità che sono qui per il suo compleanno”.
Ad aprire la serie di saluti che hanno concluso la serata è stato il Presidente del CONI Giovanni Malagò “A Buenos Aires ho ricevuto il testimone di Mario, lui ha fatto la storia. È un faro per noi e per lo sport italiano a livello mondiale. È anche grazie all’operato di dirigenti come lui che l’Italia è un’eccellenza e un modello unico nel mondo. L’ho sempre considerato un fratello maggiore e ammirato per la credibilità di cui gode e di cui ha goduto”.
Molto sincero e a tratti commosso quello del Presidente del CIO Thomas Bach “Mario ha dato e continua a dare un contributo eccezionale al movimento olimpico. Ha un grande cuore e valori incrollabili. Ha dato grande sostanza a degli ideali olimpici come amicizia, lealtà, pace e fratellanza. Per la tempra e l’entusiasmo sembra ancora un giovane. Ci siamo sempre confrontati, a volte anche posizioni diverse ma lui sempre leale e mi ha sempre sostenuto, anche quando sono stato eletto alla Presidenza del CIO. Ha fatto cose eccezionali all’ONU, ha parlato in tante lingue ma soprattutto con il cuore ed è ciò che ha fatto la differenza. Tanti auguri caro Mario, non ti pongo limiti per il futuro”.